Image: 
Innovation Roadshow CTE 11 e 12 luglio
Innovation Roadshow
Progetto
Dicono di noi

Le interviste

Pesaro, 12 luglio 2023 - Pesaro ospita oggi 12 luglio una giornata dedicata all'innovazione e al networking con l'Innovation Roadshow di CTE Square presso il teatro sperimentale; in diretta i protagonisti.

E ricordiamo di consultare il "GR On Demand" con l'audio delle interviste sul nostro sito.

 

 

Massimo Cerofolini

[Primapress] 

Massimo Cerofolini, giornalista, conduttore di Etabeta su Rai Radio 1.  

L'innovazione tecnologica è il cuore del suo programma, quindi qua nel contesto della Casa delle Tecnologie Emergenti possiamo dire che si trova un po' a casa. Ecco, da moderatore dell'evento dell'Innovation Roadshow della CTE di Pesaro qui, Che opinione si è fatto nella Casa delle Tecnologie Emergenti di Pesaro del tessuto economico che sta partecipando a questa iniziativa?

[MC]

È una forma di organizzazione dell'innovazione estremamente intelligente perché aggrega in un unico luogo tutte le migliori menti cittadine su questi temi di frontiera, temi che hanno grande difficoltà poi a calare nell'interesse e nel consenso dell'opinione pubblica, specie nella fascia più anziana e che quindi necessitano di politiche di mediazione estremamente delicate, estremamente intelligenti.

Noi abbiamo oggi, soprattutto a Pesaro, capitale della cultura, la grande occasione di dimostrare che il nostro patrimonio storico, che è ciò che distingue l'Italia rispetto a qualsiasi altro paese del mondo, Non è soltanto un tesoro che teniamo lì convinti che duri in eterno, perché purtroppo, spiace dirlo, ma nel resto del mondo, andando molto avanti con le tecnologie, luoghi di sicuro interesse minore rispetto al nostro riescono a superarci in termini di presenze, di consenso, di attrazione, perché uniscono alle bellezze del posto questi strumenti come la realtà virtuale, l'intelligenza artificiale, gli NFT, le realtà aumentate, tutte le esperienze immersive che permettono di dare al visitatore quel contenuto in più, quel coinvolgimento, quella sensazione di comprendere le cose meglio che non sono un'alternativa, una banalizzazione del contenuto vero dell'offerta culturale ma sono qualcosa, uno stimolo poi eventualmente per approfondire ma sicuramente per portare a casa un ricordo di quel luogo come Pesaro più intenso, più bello, più desideroso di condividerlo con i tuoi amici e quindi per la situazione è un guadagno ulteriore.

[Primapress] 
Quali tecnologie che ha avuto modo di osservare qui le sono sembrate più disruptive?

[MC]
Sicuramente quelle legate al nuovo modello di intelligenza artificiale generativa, chat gpt, che con le giuste con il giusto accorgimento, le giuste declinazioni consentiranno, consentono in parte già adesso di parlare con l'opera d'arte e sentirsi rispondere all'opera d'arte ma non nel linguaggio meccanico di un'audioguida o di un testo scritto, ma con un'interazione simile a quella della realtà, in cui l'algoritmo che sa i nostri gusti risponde alla nostra specifica richiesta in modo che è calato sui nostri interessi e anche sulla nostra capacità di comprenderlo.

Quindi a uno storico dell'arte risponderà in modo più elevato, a una persona semplice risponderà in modo più semplice, a un bambino risponderà con un linguaggio da bambino e questo secondo me è molto interessante perché io che ho figli mi rendo conto che soprattutto per le nuove generazioni è molto difficile godere di un'opera d'arte senza un avvolgimento di stimoli ulteriori, può piacere o non piacere però è così e quindi dobbiamo farci conto.

Sono favorevoli anche per me, perché nessuno di noi ha una scienza infusa e quindi avere quelle suggestioni che non ti distraggono dall'opera dell'arte, ma ti consentono di penetrarla meglio nei suoi significati, per me è estremamente utile.

 

Alberto del Bimbo

[Primapress]

Il professore Alberto del Bimbo dell'Università di Firenze, lei si occupa di intelligenza artificiale.
Per quella che è la sua esperienza, come l'intelligenza artificiale può andare a impattare nel tessuto economico invece delle città che ospitano le case delle tecnologie emergenti?

[AD]
Ma, è una domanda molto ampia e si tratta di una tecnologia pervasiva, molto, quindi ha la sua applicazione in moltissimi ambiti che vanno, per esempio, dalla progettazione urbana alla gestione dei traffici urbani oppure addirittura all'inserimento di elementi di automatismi nella città.
Quindi poi, quanto, come e fino a che punto questi vadano inseriti, deve essere materia di attenta progettazione e riflessione perché adesso questa è una tecnologia di cui si parla molto e insomma c'è una sovraesposizione mediatica per cui ci si aspetta che sia una tecnologia che risolve ogni problema già ora, il che è sicuramente non vero.

E' una tecnologia interessante che è ad uno stato dello sviluppo interessante, quindi alcune parti di questa tecnologia sono diciamo parzialmente pronte ad essere implementate, però con tutti gli elementi di contorno necessari che vanno dalle normative di legge e quindi l'attenzione ad alcuni aspetti che la legge impone...
anche delle attenzioni di carattere più comportamentale, non discriminatorio che eventualmente queste tecnologie potrebbero creare se male utilizzate.

Quindi insomma è un discorso molto complesso. Non mi sembra che allo stato attuale si possa introdurle in modo del tutto indolore.
Ci vuole un progetto abbastanza serio a monte e poi per quello che è lo stato dell'arte alcune cose possono essere implementate.

Sergio Maiocchi

[Primapress]
Sergio Maiocchi, project manager di Fifth Ingenium.

Sergio, voi siete una startup che lavora nell'ambito delle tecnologie innovative per la cultura.
Ci puoi raccontare che cosa fate?

[SM]
Certo, hai detto benissimo.

Noi ci occupiamo di sviluppo, di esperienze immersive, quindi siamo in primo luogo una software company, sviluppiamo software.
La piattaforma che abbiamo sviluppato è una piattaforma che si vuole presentare come estremamente semplice da utilizzare, quindi noi ci piace anche chiamarla PowerPoint per la realtà mista.

Realità mista significa di fatto tutto lo spettro che include realtà aumentata e realtà virtuale, sostanzialmente siamo trasversali.
Facile d'utilizzo, le persone pensano alla storia e alle esperienze che vogliono creare e devono soltanto caricare contenuti sulla piattaforma.
Quindi è molto molto semplice, trasversalmente compatibile con più dispositivi e quindi limitazioni tecnologiche molto basse e accessibilità piuttosto alta.

[Primapress]
Ecco, secondo te questo tipo di tecnologie possono anche avvicinare alla cultura magari delle generazioni che invece fanno più fatica e che sono abituate ad approcciarsi appunto soltanto a qualsiasi cosa soltanto in maniera digitale?

[SM]
Certo.
Allora, partirà da un presupposto che comunque più informazioni è sempre buona come cosa, quindi essere anche bombardati, come siamo appunto noi in questi tempi, soprattutto le generazioni più giovani, bombardate da costanti informazioni, da quantità di informazioni consistenti, non è necessariamente un male, però è vero che poi bisogna cercare di tradurre quello che è stato fino ad oggi, il modo di presentare un patrimonio rispettando sostanzialmente quelli che è l'output a cui oggi siamo abituati ad assorbire questo tipo di formazioni.

Quindi i musei devono sicuramente riconoscersi come ente di fruizione della cultura, sono luoghi fondamentali e devono anche guardare al futuro per riuscire a comunicare, vuol dire, in modo più coerente con quella che è la comunicazione di oggi.

Quindi se si possono inserire esperienze immersive si va in quella direzione, vuol dire permettere a quei reperti, a quel materiale storico di parlare di più, aumentato, nel senso quindi creare nuovi livelli di informazione.

Francesca Cruciani

[Primapress]

Francesca Cruciani, ricercatrice dell'Osservatorio del Politecnico di Milano.

Tu come ricercatrice ti occupi dell'innovazione digitale nella cultura.
Ecco, questi due temi che spesso per luogo comune sembrano lontanissimi, invece come si intrecciano?

[FC]
Sì, esatto.
Io sono una ricercatrice dell'Osservatorio di Innovazione Digitale per la Cultura e è proprio quello che cerchiamo di fare, no?

Mettere insieme questi due mondi che apparentemente sono così diversi, parlano linguaggi diversi, ma che sempre più, invece, stanno entrando in contatto tra loro.

Vediamo un crescente interesse anche da parte delle istituzioni culturali nell'utilizzo di soluzioni digitali, tecnologiche, innovative per creare anche soprattutto un maggiore ingaggio nei pubblici, ma anche per raggiungere quelli che oggi sono i non pubblici delle istituzioni culturali.

Vediamo spesso i giovani, per esempio, che hanno un distacco rispetto al mondo della cultura e invece le tecnologie, soprattutto le tecnologie immersive, per esempio, ma anche l'intelligenza artificiale ha ampi spazi di potenzialità in questo, possono aiutarci a avvicinarne questi tipi di pubblici all'offerta culturale e a trasmettere anche messaggi in modo più efficace.

Nel momento in cui io mi trovo in una realtà immersiva, per esempio, ho la possibilità anche, non lo so, di vedere una specie estinta in dimensioni reali, vedere come si muoveva un animale marino ormai estinto, cosa che non potrei fare nella realtà.

[Primapress]
Andando nello specifico, me ne hai citata qualcuna, quali tecnologie vengono utilizzate appunto per innovare e digitalizzare la cultura?

[FC]
Sì, allora, le tecnologie sono tantissime.

Io, dal momento che oggi parliamo di tecnologie emergenti, cito quelle che stanno emergendo in questo momento, che sicuramente sono l'intelligenza artificiale, che ha degli spazi di crescita ancora molto ampi, ma che vediamo sta iniziando a riscontrare un certo interesse anche da parte delle istituzioni culturali che la utilizzano per esempio per la creazione di contenuti banalmente, quindi realizzare immagini, realizzare testi, didascalie, fino a, vediamo, anche alcuni accenni di utilizzo per l'elaborazione di dati piuttosto che per andare a rispondere alle recensioni degli utenti, magari anche utenti stranieri che parlano delle lingue diverse da quelle parlate nel museo, quindi anche qui abbiamo ampie possibilità.

Le tecnologie immersive, quindi realtà aumentata, virtuale, realtà mista, anche qui hanno delle grandi possibilità perché ci permettono intanto di creare appunto degli spazi coinvolgenti interattivi, ma poi perché permettono anche di ricostruire dei mondi.

Se pensiamo per esempio a un parco archeologico, oggi andiamo e vediamo magari solo le rovine, invece con dei visori di realtà aumentata possiamo vederlo ricostruito in tutto il suo splendore e effettivamente percepire quella che era la bellezza dei luoghi.

Quindi ecco, queste sono quelle che al momento sono più calde.

Alessandro Bogliolo

[Primapress]

Professore Alessandro Bogliolo, coordinatore scientifico della Casa delle Tecnologie Emergenti di Pesaro.

L'engagement è uno dei tre asset su cui si basa la CTE di Pesaro. In questo contesto è interessante parlare del caso WOM.
Ci può spiegare che cosa significa questo acronimo e in che cosa consiste?

[AB]
Molto volentieri.

WOM sta per Worth One Minute, cioè vale un minuto, ma è una fortunata coincidenza che WOM in inglese sia anche Worth of Mouth, cioè passa parola, e WOM è una piattaforma di coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate, popolazione, turisti, imprese, esercenti, negozianti, e quindi il fatto che sia anche passa parola ci consente di dimenticarci cosa vuol dire l'acronimo e fidelizzarci all'idea di usare WOM.

Perché WOM consente, con un'applicazione gratuita e anonima che si chiama WOM Pocket, di collezionare punti quando si genera valore pubblico facendo delle azioni individuali.

Come, ad esempio, visitare luoghi della cultura, visitare i musei, leggere il giornale per tenersi informati, prendere mezzi pubblici, camminare per tenersi in forma.

Ecco, a Pesaro ci sono già tutte queste opportunità.

Dopodiché i WOM non hanno un controvalore in denaro ma tantissimi esercenti si stanno spontaneamente candidando a offrire sconti e agevolazioni a chi ha WOM e quindi ci sono già più di 100 opportunità di utilizzo di WOM e tra queste si può avere gratuitamente la card Pesaro Capitale per visitare tutti i musei della città.

[Primapress]
Ecco, a parte questo sistema, state sperimentando anche qualche altro utilizzo di tecnologia emergente nell'asset dell'engagement?

[AB]
Certo, la stessa piattaforma proprio in occasione dell'Innovation Roadshow di Pesaro viene utilizzata anche per dare uomo a chi partecipa attivamente a eventi culturali come l'Innovation Roadshow stesso, per cui tutti i partecipanti possono guadagnare WOM scansionando degli speciali QR Code che sono dedicati a questo evento, ma addirittura i badge di tutti hanno un piccolo QR Code che riporta gli stessi dati esposti sul badge, nome, cognome, contatto email e ente di appartenenza e questo serve a rendere gamificato, quindi a rendere un gioco, scambiarsi i contatti.

Chi si scambia contatti guadagna punti WOM perché il networking crea valore pubblico, ma al tempo stesso facendolo, oltre a guadagnare WOM, si porta anche a casa il riferimento e il ricordo della persona che ha incontrato, di cui tipicamente ai convegni dimentichiamo il nome dopo essercelo detto.

 

Fabio Viola

[Primapress]
Fabio Viola, founder di Tuo Museo SRL, ecco voi create videogiochi per teatri e musei.

Allora le chiedo come le nuove tecnologie, voi venite appunto dal mondo dei videogiochi, ma in generale le nuove tecnologie possono cambiare le modalità di fruizione di un museo, o comunque di un luogo culturale.

[FV]
A me piace sempre dire che il nostro obiettivo è quello di trasformare lo spettatore in spettatore con un attimo in più.

Questo è quello che accade quando utilizzi un videogioco.
Ti muovi in prima persona, prendi delle scelte.
È quello che sappiamo che tanto più una persona è coinvolta, tanto più si ricorderà in questo caso di un'informazione culturale.

E qui abbiamo avuto la fortuna di lavorare con gli uffizi, con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Teatro Reggio di Parma, a una serie di videogiochi che hanno consentito a milioni di persone di entrare in contatto con quei luoghi, con quelle storie, anche dal proprio divano, in Cina piuttosto che negli Stati Uniti.

[Primapress]
Ecco, invece nel contesto della Casa delle Tecnologie Emergenti di Pesaro, che cosa avete ideato?

[FV]
Al momento ancora non abbiamo avuto la fortuna di collaborare con le CTE, sono stato invitato oggi per questa interessante conversazione ma ci sono ora dei dialoghi aperti, ovviamente il tema nostro è quello della cosiddetta gamification e quindi come coinvolgere sempre più cittadini a compiere delle azioni anche culturali all'interno del tessuto urbano.

Cristina Pagani

[Primapress]
Cristina Pagani, coordinatrice scientifica della BTO.

Ecco, di che cosa voi vi occupate in BTO, anche se può spiegarci che cosa significa questo acronimo?

[CP]
Allora, BTO è un grande evento legato al mondo dell'innovazione digitale, nello specifico per il settore del turismo.

BTO sta a significare Be Travel On Life.

È una grande conference che si tiene a Firenze, alla stazione Leopolda, quest'anno alla sedicesima edizione, 27 e 28 di novembre dove ospitiamo circa 400 relatori internazionali su due giornate, sei sale, oltre 80 panel e con oltre 40 partner scientifici e commerciali.

Il nostro target di riferimento sono prevalentemente le aziende che lavorano in tutta la filiera del settore, gli stakeholder, i centri di ricerca e le persone responsabili della governance pubblica.

Ecco, qua ci troviamo nel contesto di Pesaro, nel contesto della Casa delle Tecnologie Emergenti di Pesaro.

[Primapress]
A proposito di nuove tecnologie, come, secondo voi, come le state approcciando al settore del turismo?

[CP]
Allora, BTO quest'anno lancia il tema che è Balance, ovvero come l'integrazione dell'intelligenza artificiale e la parte del Sapiens, dell'essere umano e della creatività andranno bilanciate per trovare dei nuovi equilibri.

Quindi cerchiamo di avvicinare le aziende a questa grande accelerazione fornendo tutti gli strumenti possibili a livello proprio di formazione e informazione. Secondo noi c'è la necessità di creare dei ponti di conoscenza.

Anche la giornata che abbiamo avuto qui stamattina a Pesaro sicuramente rientra in questa casistica di momenti di conoscenza estremamente importanti per poter affrontare quello che sarà il futuro legato all'innovazione.

Francesco Mastrofini

[Primapress]
Francesco Mastrofini, CEO di Rainbow CGI, comincio subito col chiederle di che cosa vi occupate voi in Rainbow CGI.

[FM]
Rainbow CGI è una delle società controllate del gruppo Rainbow che si occupa di contenuti di entertainment a 360 gradi, quindi dalla parte di serie televisive, film, videogame e cartoni animati.

Noi in Rainbow CGI abbiamo la parte operativa, quindi la realizzazione fisica dei visual effects, la parte realizzativa delle animazioni dei cartoni animati o lo sviluppo di videogame.
Qua siamo nel contesto della Casa delle Tecnologie Emergenti di Pesaro.

[Primapress]
So che avete aperto una collaborazione con il ROF, il Rossini Opera Festival.
Che cosa avete ideato o che cosa state ideando insieme?

[FM]
Allora, con i ROF e con la Sinergia abbiamo praticamente realizzato un viaggio virtuale che parte dalla camera di Rossini, nella stanza di Rossini, è il punto di vista della Gaza, diciamo che naviga appunto per il mondo di Rossini passando tramite la sua stanza e arrivando all'interno del teatro di Rossini che è stato integralmente ricostruito digitalmente e lo spettatore viene immerso da tutta una serie di icone digitali relative alle opere di Rossini e quindi anche avvolto dalla musica.

L'opera importante è stata quella di ricostruire degli ambienti fotorealistici che a questo punto danno il via alla possibilità di costruire molti altri contenuti sempre intorno alle opere di Rossini.

 

Susanna Zuccarini

[Primapress]
Susanna Zuccarini del team promozione e servizi accompagnamento di Invitalia.

Voi tra le altre cose vi occupate anche di incentivi per le imprese culturali e turistiche, quindi le chiedo quali strategie state studiando e state applicando per supportare questi settori che tra l'altro sono centrali nel contesto della casa delle tecnologie emergenti di Pesaro.

[SZ]
Volentieri, per noi sono priorità assolute questi settori e questo tipo di imprese.
Invitare l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo del Paese a servizi e incentivi per tutti i settori, ma a una serie di incentivi che stanno ripartendo a breve, probabilmente dopo l'estate, specifici per il settore culturale in particolar modo, e un incentivo appena aperto il primo luglio per le imprese turistiche.

Imprese turistiche, ricettive e tutto quello che gira intorno come anche i parchi, le attività all'aria aperta, questo incentivo si chiama Free Tour e c'è tempo fino a tutto luglio e per accedere a questi incentivi e per avere informazioni e orientamento su questi incentivi che partiranno quindi anche abbiamo detto dopo l'estate proprio per le imprese culturali e creative abbiamo messo in campo dei servizi di orientamento e accompagnamento.

L'idea è di allineare i linguaggi tra noi e le imprese in modo tale da misciare le esigenze della parte più burocratica e la parte più tecnica dei nostri team e agevolare e accompagnare i team nella presentazione della domanda di finanziamento.

Questa attività è particolarmente apprezzata, abbiamo accompagnato oltre 5.000 promotori o 5.000 imprenditori ed abbiamo particolare orgoglio e soddisfazione nel disintermediare l'accesso agli incentivi pubblici per le imprese.

[Primapress]
Quanto budget è stato stanziato per questo incentivo di cui ha parlato?

[SZ]
Abbiamo circa 200 milioni di euro e poi abbiamo molti più soldi, più finanziamenti per la parte, imprese innovative, start up innovative, imprese giovanili e femminili che hanno una particolare attenzione e poi le imprese culture e creative per cui ancora non sappiamo quali sono i plafond di stanziamento.

Tenetevi aggiornati, state attenti a tutto quello che esce perché sarà un 2024 denso di opportunità.

 

Francesco Frieri

[Primapress]
Francesco Frieri, direttore generale Regione Emilia-Romagna.

L'uso dell'intelligenza artificiale su quella che è la raccolta dei dati.
Quali sono i risultati?

[FF]
I dati sono il patrimonio del XXI secolo.

Non è il capitale finanziario ciò che permetterà di prosperare alle imprese o di generare servizi pubblici locali alle pubbliche amministrazioni, ma è la disponibilità dei dati, le competenze organizzative per poterli liberare, curare quindi più velocemente la gente supportando, come stiamo già iniziando a fare, radiologi e oncologi, o realizzare gemelli digitali che simulano le conseguenze delle politiche pubbliche, di tutti i tipi di politiche pubbliche.

Nel nostro caso con un gemello digitale che replica 4 milioni e mezzo di cittadini organizzati in famiglie, circa 600.000 imprese, che risentono degli shock macroeconomici come i tassi di interesse, un prezzo di una materia prima, che può avere delle conseguenze in disuguaglianza, disoccupazione, migrazioni e permette quindi di intervenire insieme alle amministrazioni locali prima che le tensioni sociali o che alcune persone rimangano indietro.

[Primapress]
Quali sono i primi feedback rispetto a questa grandissima attività?

[FF]
I primi feedback sono, per esempio, delle simulazioni in cui vediamo che non tutte le politiche che abbiamo, per esempio, relative alla mobilità, hanno un effetto immediato su alcune fasce della popolazione.

O viceversa, una storia bellissima, un algoritmo che si chiama DeepLang, che è sperimentato da noi e in Catalogna, perché sviluppato insieme alla Catalogna, gira su una nostra macchina di supercalcolo e permette di aumentare del 20% l'accuracy nella diagnosi del tumore al polmone.

 

Federico Rossi

[Primapress]
Federico Rossi, CEO di Artifact, startup ideatrice della Biosfera.

A questo punto vogliamo sapere qualcosa di questo bellissimo progetto.

[FR]

Vi racconto Artifact, è uno studio fondato da giovani, siamo tutti sotto i 30, eccetto me che sono il CEO.
Veniamo tutti da esperienze internazionali, dal campo del Data Visualization, Art, Edition Manufacturing.

Abbiamo sviluppato il progetto Biosfera a partire da ottobre 2023.
In pochi mesi siamo riusciti a materializzare un oggetto piuttosto complesso.
Si tratta di una sfera con oltre 2 milioni di pixel, 1200 pannelli, tanti spicchietti che vanno a formare questa sfera.

All'interno ci sono tre contenuti: un contenuto istituzionale che racconta le bellezze e la cultura di Pesaro e i territori dintorni, i musei.

Poi abbiamo un altro contenuto più data visualization che racconta il cambiamento climatico, sempre nell'ottica della Data Management e Data Visualization delle CTE, quindi è un progetto legato alla CTE perché tende a comunicare quello che è il cambiamento globale e quelle che sono le fonti e le risorse che abbiamo utilizzato per filtrare i dati, per visualizzarli.

È stato visualizzato in una maniera tale che chiunque passando è in grado di capire, quindi abbiamo portato dati molto complessi, semplificati e renderli visibili con tecniche CGI in real time.

E poi abbiamo un terzo contenuto che si tratta di materia che non è altro che una scultura cui si può interagire in real time avvicinandosi, muovendosi, si va a scolpire quello che è il contenuto della sfera, questo grazie ai sensori che sono posizionati all'esterno del basamento della sfera.

Poi nei prossimi settimane rilasceremo un quarto contenuto che si chiama AI Dream che è un cortometraggio generato completamente in AI che racconta appunto la storia della cultura, natura nell'ottica del territorio pesarese.

[Primapress]
Quindi insomma il virtuale fa parte della nostra vita da oggi in poi in modo costante?

[FR]
Sì, il virtuale sì, e c'è anche un forte uso dell'AI machine learning, che sono parole utilizzate ormai ogni giorno, noi le abbiamo utilizzate come strumenti, quindi tutto quello che viene visualizzato è stato possibile grazie all'AI, nel senso abbiamo utilizzato AI per semplificare, per velocizzare dei processi che normalmente serviva più di un anno per poterlo fare, più di una persona, in circa due o tre mesi, perché correva il tempo della progettazione, siamo riusciti in grado a filtrare questi dati e invece grazie a Machine Learning siamo in grado di gestire quelli che sono i sensori.

Un po' come una Tesla che è in grado di capire, di fare un self-driving, la sfera è in grado di captare quelli che sono i movimenti, ma filtrare solo le informazioni utili, non filtrare tutto.

Christian Della Chiara

[Primapress]
Cristian Della Chiara, direttore generale Rossini Opera Festival.

Di recente c'è stato questo sposalizio tra il Rossini Opera Festival e la CTE di Pesaro.
Ci vuoi dire due cose?

[CD]
Abbiamo cercato di cogliere l'opportunità, siamo partner del progetto CTE, abbiamo cercato di ritagliare un nostro spazio avviando due progetti di cui siamo molto contenti.

Sono progetti che mirano alla promozione e che mirano a tirare pubblico a vedere il nostro spettacolo dal vivo, quindi non si tratta di scelte sostitutive ma aggiuntive.

In particolare, stiamo riprendendo tutti i concerti che realizziamo dal balcone di Casa Rossini quest'anno, 39 concerti per le 39 opere di Rossini, li stiamo riprendendo dal vivo con questa tecnologia a 360 gradi che considera di rivederli in modalità immersiva con i caschi ed è interessante perché non solo permette di vivere un'esperienza così particolare al pubblico che non è potuto essere presente o che non è presente perché alcune saranno trasmesse anche in diretta.

Ma anche aggiungendo delle possibilità, perché alcuni concerti sono ripresi dal backstage, quindi si vedono non tanto i cantanti dalla posizione di un ipotetico pubblico, ma dalla posizione di chi è in camerino con lui e lo segue nella fase di preparazione, lo vede di spalle mentre canta, oppure mentre ritorna soddisfatto per aver incassato un bel applauso.

Quindi l'idea è quella di offrire contenuti aggiuntivi, sempre con la finalità di promuovere poi la produzione dal vivo del nostro evento.

[Primapress]
Questa vuole essere anche un'importante eredità per le generazioni future, visto che Rossini, grazie a voi, è stato vestito di 2.0, no, come si dice?

[CD]
Esattamente in linea con la nostra idea fondante, quella cioè di riscoprire Rossini, che ricordiamo ha scritto 39 opere, ma prima di Rossini Opera Festival, conosciuto e riconosciuto per 4-5 titoli.

Quindi ROF nasce su un patrimonio importante, quello di avere una quantità importante di musica che a 200 anni di distanza abbiamo potuto proporre come se fosse stata scritta ieri perché nessuno la conosceva e quindi la nostra finalità principale è proprio quella della promozione e conservazione e queste modalità consentono di conservare con una possibilità poi di fruizione particolarmente coinvolgente.

 

Edoardo Colombo

[Primapress]
Edoardo Colombo, Presidente Turismi AI.

L'uso dell'intelligenza artificiale sul turismo ? 

[EC]
Sì, l'Intelligenza Artificiale si sta molto diffondendo ed è molto facile da utilizzare e molto accessibile, per cui anche le piccole e medie imprese ne stanno facendo uso nel settore alberghiero, non è una tecnologia che è molto costosa e consente soprattutto di utilizzarla per la personalizzazione dell'offerta, cioè il cliente, il viaggiatore è sempre più avvezzo ad utilizzare le tecnologie di conseguenza lascia una serie di informazioni che possono essere utili per essere più efficaci nella propria offerta di servizi di ospitalità per l'albergo e per le destinazioni.

In termini di dati, per esempio, c'è la possibilità di analizzare i comportamenti, i flussi, quelle che possono essere le modalità con cui influenzare e indirizzare i comportamenti, che sarà sicuramente molto diffusa e poi tutto il tema delle traduzioni, per esempio, la possibilità di dialogare in tutte le lingue nell'ambito del turismo sarà una killer application.

[Primapress]
Quali feedback più significativi rispetto a questa grande attività?

[EC]
L'associazione è nata da pochi mesi e siamo già arrivati a 100 aziende associate che riguardano le grandi aziende, le aziende dei tour operator e piccole società anche di consulenza, c'è il touring club, ci sono alcune grandi società tecnologiche come Google per esempio.

L'obiettivo è quello proprio di condividere informazioni di best practice per facilitare la diffusione e la cultura dell'intelligenza artificiale e il tema è diciamo di grande interesse e sicuramente assisteremo quotidianamente a sviluppi, a nuovi risultati.

Alberto Yates

[Primapress]
Alberto Yates, regional director di Booking, lei si occupa anche di digitale e tecnologie emergenti nel mondo della pianificazione dei viaggi.
Le preferenze dei consumatori, dei clienti sono cambiate, cambiano e sono in continuo cambiamento.
Volevo chiederle come il digitale e le tecnologie emergenti stanno valutando e affrontando questa dinamica.

[A.Y.]
È un tema ovviamente molto attuale.
Booking.com già utilizza l'intelligenza artificiale, appunto che è uno dei temi più in voglia da diversi anni in termini di machine learning.
Uno degli esempi più importanti può essere quello legato al rating, quindi come vengono posizionate le strutture all'interno delle ricerche.

Oggi poi con il trip planner, che è un nuovo sistema per poter prenotare e per poter definire quelle che sono le destinazioni da prenotare, si fa un passo avanti. Quindi con un'intelligenza artificiale generativa si può interagire con questo sistema per fare delle domande specifiche e capire dove e che destinazioni e che strutture prenotare in base alle proprie esigenze.

[Primapress]
Ecco, a questo proposito esistono già dei sistemi delle applicazioni di profilazione dei gusti della clientele, in modo da saper costruire delle offerte adeguate e personalizzate?

[A.Y.]
L'utente viaggiatore si costruisce il suo percorso, può fare delle domande aperte, ad esempio vorrei fare un weekend in una città d'arte in Italia e il sistema in automatico gli dà delle opzioni per poi raffinare la ricerca.
Scendendo più nello specifico magari alcune caratteristiche che la struttura ricettiva deve avere, magari animali domestici, piuttosto che una vasca, piuttosto che la piscina o la palestra e il sistema mano a mano va a raffinare la ricerca sulla base appunto delle domande e dell'interazione che in quel caso il viaggiatore può fare.

[Primapress]
Secondo lei qual è il futuro di questo settore?
Quali sono anche le tecnologie che potranno entrare in questo settore?

[A.Y.]
Il futuro, per come lo interpretiamo noi, è un connected trip, un viaggio interconnesso, quindi noi oggi offriamo voli, ricettività, trasporti e attraction.

L'intelligenza artificiale in un futuro potrà non solo supportare nella prneotazione di tutti questi verticali, ma anche aiutare nel caso dovessero esserci dei problemi, quindi relazionarsi con tutti i provider differenti per risolvere in maniera senza pensieri, chiamiamola così, le difficoltà dei viaggiatori.

[Primapress]
Perfetto, grazie per essere intervenuto ai microfoni del GR On Demand di Pesaro CTE Square.

 

Verticale: 

Articoli simili: